Il ponte tra le cose – omaggio a Paolo Rosa – 2014

dimensioni ambientali

n. 36 palanche di legno da cantiere 400x25x5 cm

n. 160 m di corda

n. 5 videoproiettori

audioriproduttore

 

Un lavoro in omaggio all’opera di Paolo Rosa “Il Giardino delle cose”, un gesto per ricordare l’importanza del percorso artistico del fondatore di Studio Azzurro.

Un artista che ha aperto un varco nell’espressione artistica contemporanea usando la tecnologia per essere più profondi noi e la nostra coscienza. L’installazione rappresenta la metafora della ricerca: un ponte instabile come un passaggio nuovo ancora non definito dal camminamento di tanti. Lo sforzo di stare in equilibrio per non distrarsi da quello che si vuole fare. Unica certezza è il movimento dell’andare avanti sapendo di trovare qualcosa. Le immagini intorno sono lampi di luce che illuminano con l’esperienza dello studio, il buio del non sapere. Figure in evoluzione, tracce del futuro che accompagnano il percorso del ricercatore, dell’uomo che sente e vede cose ancora inesistenti. Sono inesistenti perché non sono ancora nate. Video come ecografie di vite future di oggetti che serviranno ma ancora non si mostrano nella loro completezza; il suono è la loro voce, la voce degli elementi che le materializzeranno come il vetro, il legno, il ferro o la carta ma anche la plastica, è il messaggio di qualcosa che è già vivo. Unica testimonianza dell’evoluzione in atto è l’immagine del girino, spermatozoo della nuova vita, che umanizza, con la sua naturalezza, la freddezza dell’immagine frutto del calcolo. Proiezioni tridimensionali che “faticano” a svilupparsi, sembrano fermarsi ma poi riprendono a respirare. Il nostro passaggio non ci dà il tempo di capire esattamente cosa siano ma ci dà la certezza che qualcosa stia accadendo. Scheletri matematici, fossili di eternauti, lasciati come segno per noi che siamo viaggiatori, scienziati, artisti, uomini. L’inizio e la fine del percorso potrebbero essere collocati in qualsiasi tratto del ponte perché nella rappresentazione non c’é nessun dato definitivo come in ogni processo di ricerca continua. Un monitoraggio sentimentale provocato dalla spinta a muoversi, dalle immagini sugli schermi e dal suono della materia.

In collaborazione con:

Corrado Terzi_Selezione delle immagini

Alessio Cremisini_Grafic Design

Pietro Ciccotti_Video animazione

Federico Landini_Sound Design

Rufa_Rome University of Fine Arts